Che volto aveva il fascismo di “periferia” agli albori del regime? Come agivano i diversi ceti sociali che si proponeva di rappresentare? Qual era in una regione come la nostra la fisionomia di questo piccolo mondo che guardava all’avvento di Mussolini? A questi ed altri interrogativi si propone di dare risposte il volume “Abruzzo in camicia nera. Fascisti di provincia alla prova del regime (1919-1929)” realizzato dallo studioso teramano Luigi Ponziani, e da poche settimane nelle librerie, che sarà presentato a Pescara venerdì prossimo, 4 novembre, alle ore 18 nella sala dedicata a Enrico Berlinguer in via Lungaterno sud 76.

Si chiama “Dialoghi sull’Italia fascista: ceti e potere tra centro e periferia” l’iniziativa, voluta dalla Fondazione Abruzzo Riforme, che vedrà lo stesso Ponziani dialogare sui diversi temi sollevati nel suo volume edito da “Ricerche & Redazioni” di Teramo con Enzo Fimiani, docente di Storia Contemporanea all’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara: l’incontro sarà introdotto da Arnaldo Mariotti, presidente della Fondazione stessa. La presentazione del volume coincide con il centenario della marcia su Roma, che nell’ottobre del 1922 segnò simbolicamente l’atto di fondazione del regime che avrebbe di lì a poco instaurato la dittatura con il terribile corredo di scelte.