La storia e la memoria di un territorio passano attraverso il recupero e la valorizzazione delle fonti attorno ed in base alle quali studiare, scrivere e valorizzare giacimenti culturali molto speso trascurati, dispersi o più
semplicemente dimenticati. E’ in tale contesto che si iscrive questo progetto teso al recupero ed alla valorizzazione di un patrimonio documentale (scritto, orale e audiovisivo) riferito ad una forza politica che ha contraddistinto la vicenda italiana (nazionale e regionale) per larga parte del 900, segnando profondamente la storia della rappresentanza politica, la storia sociale e quella per la conquista di un ruolo e di una visibilità concreta di una significativa parte della popolazione. Una storia fatta da uomini e donne, per quegli uomini e quelle donne che nella quotidianità della vita familiare e del lavoro, hanno incontrato non solo un’organizzazione politica, ma un
concreto modi esprimere i propri valori ed i propri convincimenti. Se questo è vero a livello nazionale ancor più, scendendo a livello regionale o sub regionale, emergono non solo figure di persone e militanti che nella loro vita hanno poi rivestito ruoli maggiormente evidenti, attraverso i quali non solo il nome ha avuto modo di fissarsi, ma quel più complesso tessuto connettivo – una vera e propria rete costituita anch’essa di uomini e donne – che attraversando il territorio abruzzese, ne ha segnato indelebilmente alcuni passaggi (il Fucino, gli scioperi nel Vomano, gli eccidi).
Non solo e non tanto le biografie di militanti regionali, di quadri, ma soprattutto la storia di un’organizzazione politica a livello regionale e provinciale, segnata da fatti e avvenimenti forse minori se presi in considerazione
rispetto al quadro nazionale o internazionale; protagonista dell’evoluzione stessa del territorio in tutte le sue articolazioni (lotta politica, lotta per i diritti, capacità propositiva, gestione amministrativa, riscatto sociale,
contrapposizione alla violenza ed ai soprusi) e nei suoi chiaroscuri che ogni storia porta con sé, perché fatta da uomini e donne.
E’ in tale contesto che si iscrive questo progetto teso da una parte al recupero di ciò che possa colmare una lacuna tutt’oggi esistente nell’ambito della ricerca storica e della sistematizzazione delle fonti, e dall’altra a
valorizzare giacimenti culturali pubblici e privati esistenti, che altrimenti (vuoi in termini cartacei e audiovisivi, vuoi in termini di trasferimento della memoria), rischierebbero di essere perduti per sempre.

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