Il Partito Comunista Italiano diventa a Castel del Monte un Partito di massa nel 1948 quando, dopo le elezioni politiche che segnarono la sconfitta del Fronte Popolare (che vide uniti PSI e PCI), 150 iscritti del Partito Socialista Italiano, delusi dalla politica dello stesso, aderirono alla Sezione del PCI che fino ad allora aveva solo 20 tesserati alla locale sezione guidata dal giovane Giulio Brancadoro e dallo zio Berardino.
   Nel Giugno del 1951 il PCI conquista l’Amministrazione del Comune ed elegge Sindaco Lenino Domenicucci, figlio di Vincenzo che, dal 1920 fino alla “marcia su Roma” e l’avvento del fascismo, era stato il primo Sindaco socialista di Castel del Monte. 
    La Sezione Comunista diventa il punto di riferimento sociale e politico per tanta gente di Castel del Monte.
    Sul finire degli Anni Cinquanta, la sede si sposta dal centro storico alla Piazza XX Settembre per acquisire una maggiore visibilità.
   Viene acquistata una bandiera rossa sulla quale è ricamata la falce e il martello e la scritta della Sezione. Questo vessillo diventa la guida dei Comunisti Castellani e sventola nelle tante manifestazioni nazionali, nelle Marce della Pace e per festeggiare le vittorie nelle elezioni comunali nel 1960 e nel periodo 1980-2004 fino ad accompagnare il funerali nel 1964 del Segretario Comunista Palmiro Togliatti e quello del Segretario Enrico Berlinguer nel 1984. 
 Mario Basile
Sindaco di Castel del Monte dal 1980 al 2004
Presidente della Comunità Montana “B” dal 2000 al 2005
Presidente del Consorzio dei Beni Culturali  della Provincia di L’Aquila dal 2005 al 2010